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autore
brano
 
Cicerone
Della divinazione, II, 146
 
originale
 
146 "At enim observatio diuturna (haec enim pars una restat) notandis rebus fecit artem. " Ain tandem? " Somnia observari possunt. " Quonam modo? Sunt enim innumerabiles varietates. Nihil tam praepostere, tam incondite, tam monstruose cogitari potest, quod non possimus somniare; quo modo igitur haec infinita et semper nova aut memoria complecti aut observando notare possumus? Astrologi motus errantium stellarum notaverunt: inventus est enim ordo in iis stellis, qui non putabatur. Cedo tandem qui sit ordo aut quae concursatio somniorum; quo modo autem distingui possunt vera somnia a falsis, cum eadem et aliis aliter evadant et isdem non semper eodem modo? Ut mihi mirum videatur, cum mendaci homini ne verum quidem dicenti credere soleamus, quo modo isti, si somnium verum evasit aliquod, non ex multis potius uni fidem derogent quam ex uno innumerabilia confirment.
 
traduzione
 
146 "Ma l'assidua osservazione, con la registrazione dei fatti, cre? l'arte divinatoria": questa ? l'ultima difesa che resta. da prendere in esame. Ma lo credi davvero? "I sogni si possono osservare." In che modo? Ve ne sono innumerevoli variet?. Non si pu? immaginare niente di cos? assurdo, incoerente, mostruoso che non possa apparirci in sogno: in che modo queste visioni infinite e sempre nuove si possono ricordare o registrare mediante l'osservazione? Gli astronomi hanno potuto notare i movimenti dei pianeti: nei loro movimenti, infatti, si ? scoperta una regolarit? di cui prima non si aveva alcuna idea. Ma dimmi un po' quale ? l'ordine o la coincidenza dei sogni; in che modo, poi, si possono distinguere i sogni veri dai falsi, poich? gli stessi sogni d?nno luogo a risultati diversi per le diverse persone, e nemmeno per la stessa persona l'evento ? sempre uguale? Sicch? mi sembra stranissimo che, mentre a un bugiardo siamo soliti non credere nemmeno quando dice la verit?, codesti fautori dei sogni, se una volta tanto un sogno si ? avverato, non neghino fede a quell'unico fra tanti, invece di legittimarne innumerevoli sul fondamento di uno solo.
 

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